IL CAFFE'...della Peppina



Era il 1971 quando alla 13ᵃ edizione dello Zecchino d’Oro veniva presentata la simpatica canzoncina “Il caffè della Peppina”, scritta da Tony Martucci, Walter Valdi e Alberto Anelli, e interpretata da due graziose bambine di appena 5 anni e 4 anni, Simonetta Gruppioni e Marina D’Amici. Il brano, che è uno di quelli più amati e rimasti impressi nella memoria degli italiani, vinse allora il premio della giuria.

Il caffè della Peppina è una filastrocca che ha per protagonista la Peppina, una simpatica ma confusionaria vecchietta, che prepara un caffè improponibile, dove mette gli ingredienti più disparati: farina, cioccolato, marmellata, cipolle, rosmarino e addirittura sette ali di farfalla e una zampa di tacchino. Il grande successo della canzone si deve al fatto che il brano è molto orecchiabile, allegro e di facile memorizzazione grazie alle continue ripetizioni. Ma il brano non è solo una simpatica filastrocca, come può sembrare ad un primo ascolto: esso nasconde, in realtà, un significato e riferimenti più profondi. Il caffè della Peppina è un locale effettivamente esistito. Sorto nell’800, si trovava a Milano a pochi passi dal Duomo ed era un luogo di ritrovo per intellettuali e pensatori, dove si discuteva di politica, di affari e di cultura. Qui, in epoca risorgimentale, si riunivano anche i mazziniani che si battevano per l’indipendenza del nostro paese. Sul modello delle coffee houses inglesi e dei caffè parigini, i caffè italiani divennero veri e propri luoghi di veicolazione di idee.

L’abitudine di bere il caffè al mattino divenne una pratica molto diffusa a inizio ‘900 quando fu introdotta dai soldati che facevano ritorno dal fronte dopo aver combattuto nella la prima guerra mondiale. Essi infatti lo bevevano come tonico rinvigorente per poter essere pronti a combattere fin dalle prime ore del mattino  Tuttavia, le condizioni socio-economiche precarie del dopoguerra non permettevano ai più il lusso di acquistare la polvere di caffè e fu così che questa bevanda cominciò ad essere preparata nei modi più diversi e fantasiosi, come quello di utilizzare un miscuglio amarognolo di segale e cicoria essiccata. Ma perché il caffè della Peppina non si beve alla mattina? La risposta va trovata nelle proprietà depurative e lassative degli ingredienti, che facevano sì che il caffé della Peppina non potesse essere bevuto prima di andare a lavoro, ovvero la mattina. Se poi se ne beveva troppo, proprio come racconta la canzone, era decisamente meglio andare a letto senza cena!
Il caffè alla cicoria viene bevuto ancora oggi ed è considerato una valida alternativa al caffè tradizionale.



In 1971 the nice little song "Il caffè della Peppina", written by Tony Martucci, Walter Valdi and Alberto Anelli, and interpreted by two pretty little girls, Simonetta Groups (5 years old) and Marina D'Amici (4 years old), was presented at  the 13th edition of the music competition Zecchino d'Oro. The song, which is one of the most loved and unforgettable ones in  Italy, won the jury prize.

The Peppina coffee is a nursery rhyme whose protagonist, Peppina, a nice but confusing old lady, prepares an absurd coffee, where she puts the most disparate ingredients: flour, chocolate, jam, onions, rosemary and even seven butterfly wings and a turkey paw. The great success of the song is due to the fact that the song is very catchy, cheerful and easy to memorize thanks to continuous repetitions. But the song is not just a nice nursery rhyme, as it may seem at first: it hides, in reality,  deeper meaning and references. Peppina's coffee was actually a cafeteria. Built in the 1800s, it was in Milan a few steps from the Duomo and it was a meeting place for intellectuals and thinkers, where they discussed politics, business and culture. Here, during the Risorgimento, the Mazzinians  fighting for the independence of our country also met. On the model of English coffee houses and Parisian cafés, Italian coffees became real places for conveying ideas.

The habit of drinking coffee in the morning became a widespread practice in the early 1900s when it was introduced by soldiers returning from the front after fighting in the First World War. In fact, they drank it as an invigorating tonic in order to be ready to fight from the early hours of the morning. However, the precarious socio-economic conditions of the post-war period didn't allow people to buy the expensve coffee powder and that was how it began to be prepared in the most different  and imaginative ways, such as using a bitter mixture of rye and dried chicory. But why can't Peppina coffee be drunk in the morning? The answer is to be found in the purifying and laxative properties of the ingredients, which meant that Peppina's coffee could not be drunk before going to work, in the morning. If you drank too much, just as the song says, it was definitely better to go to bed without dinner!
Chicory coffee is still drunk today and is considered a valid alternative to traditional coffee.1

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